La concessione chiave è il diritto per i dipendenti più anziani di ridurre la loro settimana lavorativa a 28 ore per un periodo limitato di 6 a 24 mesi. Le imprese hanno ottenuto dal canto loro la possibilità di estendere la settimana lavorativa a 40 da 35 ore per i dipendenti che volessero farlo su base volontaria. I capi sindacali avevano minacciato uno sciopero a tempo indeterminato se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Una protesta di questo tipo non si verificava nel settore dal 2003.
A livello salariale i sindacati chiedevano un aumento del 6%, passato in secondo piano rispetto alla questione della settimana corta. Le due parti hanno concordato un compromesso di un aumento del 4,3% da aprile, con alcuni pagamenti una tantum aggiuntivi. I dipendenti che ridurranno l’orario di lavoro, e conseguentemente vedranno tagliate le buste paga, potranno avere un altro “bonus di tempo”, pari a 8 giorni di ferie. L’accordo “rende giustizia alla straordinaria posizione economica del settore e avrà un effetto positivo sull’intera economia”, rafforzando la domanda interna, ha detto il capo dell’Ig Metall, Joerg Hofmann.
Fonte: IlFattoQuotidiano.it